Il Criceto: conosciamo le quattro specie più comuni.
Negli ultimi anni il criceto è diventato uno degli animali da compagnia più diffuso. Tale diffusione è legata a molteplici fattori tra cui le poche esigenze (spazio, alimentazione, ecc…), la pubblicità dei mass media, il suo costo contenuto ecc.
In natura esistono molte specie di criceto, ma 4 sono le più diffuse in Italia, come animali da compagnia, e sono: Criceto Dorato (Mesocricetus auratus), Criceto Russo (Phodopus campbell), Criceto Siberiano (Phodopus sungorus), Criceto Roborovsky (Phodopus roborovsky).
Il Criceto Russo è originario dell’Asia soprattutto settentrionale, dove le temperature sono rigide, infatti sopporta bene le temperature basse. La particolarità che lo rende facilmente riconoscibile è la caratteristica linea scura che si estende dalla testa alla coda lungo la linea mediana. La lunghezza non supera i 10 cm e il colore più diffuso è grigio-marrone ma esiste anche nella mutazione bianca, argento e beige con occhi rossi. Rispetto agli altri criceti è più socievole e accetta più volentieri di essere preso tra le mani. La vita media si aggira sui 2 anni.
Il Criceto Dorato che è quello più diffuso, è originario del sud est Europa e dell’Asia minore, è lungo 13-15 cm, ha una coda molto piccola rispetto al corpo. Può essere a pelo corto, a pelo lungo, a pelo riccio, o addirittura senza pelo. I colori sono vari; possono essere puri (dorato, bianco, nero, ecc.) oppure pezzati. La vita media si aggira sui 2-3 anni. Pur essendo socievole non ama molto essere tenuto in mano.
Il Criceto Siberiano è molto simile a quello russo tant’è che molto spesso viene confuso con quest’ultimo. La sua particolarità è che durante l’inverno il mantello diventa via via più chiaro fino al bianco, ma persiste una linea leggermente più scura sul dorso. D’estate il colore è molto simile, se non identico, a quello del criceto russo. È originario del nord della russia. La vita media è di 2 anni.
Il Criceto Roborovsky è originario dei deserti dell’Asia centrale. È inconfondibile per: le dimensioni (6-7 cm), il colore (marroncino chiaro sul dorso e bianco sulle zone ventrali e sulle sopracciglia) ma soprattutto per la sua “iperattività”. A differenza degli altri criceti è molto veloce; infatti non è consigliabile lasciarlo libero in casa e quando lo si prende fra le mani bisogna stare attenti, perché facilmente può sfuggire. La vita media è un po’ più lunga (fino ai 4 anni).
Dove sistemarli: Il commercio esistono molte gabbie per criceti, dalle più piccole alle più grandi, dalle più semplici a quelle più accessiorate. Nella scelta della gabbia bisogna comunque porre attenzione al benessere dell’animale e non alle nostre esigenze, sia in termine di spazio che di estetica. La gabbia deve essere almeno 40x25x30, e deve avere come accessori di base una mangiatoia, un beverino (preferibilmente quello a goccia), una casetta e una ruota. In più sono reperibili in commercio optional quali: tubi tunnel, scale, vari piani ecc. La mangiatoia ha la funzione di contenere il cibo, ma non è essenziale, in quanto, il criceto ha l’abitudine di raccogliere velocemente il cibo e in più viaggi (in base alla quantità di cibo a disposizione) trasportarlo nella tana utilizzando delle tasche poste ai lati della bocca che, una volta riempite, appaiono come due grosse tumefazioni a livello delle guance. Arrivato nella tana ha la capacità di svuotarle con l’aiuto degli arti anteriori. La tana, rappresentata dalla tipica “casetta”, ha la funzione di “magazzino” del cibo e di rifugio in cui l’animale passa la maggior parte del giorno. Il beverino è preferibile che sia a goccia per evitare che il criceto possa bagnarsi, ma soprattutto che la lettiera finisca nell’acqua. La ruota è fondamentale per la quotidiana “ginnastica” dell’animale, anche se può essere fonte di disturbo per il proprietario in quanto l’animale la usa soprattutto di notte e, per questo motivo, è consigliabile allocare la gabbia lontano dalla stanza da letto. Gli altri optional hanno lo scopo di permettere maggiori possibilità di movimento e di rendere la vita del criceto in gabbia più “gradevole”.
La lettiera: è di fondamentale importanza l’igiene della gabbia al fine di prevenire malattie cutanee e intestinali. La lettiera può essere di diverso tipo, la migliore è quella di tutolo di mais o di truciolo di legno, quest’ultima deve essere ventilata per evitare l’inalazione di polveri che determinerebbero problemi respiratori. Effettivamente, il criceto, non sporca tantissimo, non solo per la modesta quantità di feci, ma anche per le caratteristiche delle stesse che si presentano a forma di chicco di riso e secche, però è consigliabile comunque cambiare la lettiera almeno una volta alla settimana.
Alimentazione: essendo onnivoro, il criceto, necessita di una dieta molto varia. Al contrario di quanto molti pensano, la dieta del criceto non deve basarsi esclusivamente sulle miscele di semi presenti in commercio che spesso non sono bilanciate e contengono troppi semi grassi, tra cui il girasole di cui i criceti sono ghiotti, e che a volte rappresenta l’unico alimento messo a disposizione dell’animale. È necessario quindi integrare la dieta con frutta (la mela è preferibile), verdura (soprattutto legumi, cicoria ecc.) e proteine di origine animale (uova, pezzi di formaggio, croccantini per cani e gatti). Il cibo fresco se non consumato subito deve essere tolto dalla gabbia per evitare che l’animale lo accumuli nella tana e quindi favorire lo sviluppo di muffe che possono essere dannose. La quantità di alimento che l’animale consuma nell’arco delle 24 ore si attesta sui 10-15 g. Evitare assolutamente i dolci che sono dannosi, se proprio si vuole “viziare” il proprio criceto con un “dolcetto” esistono, nei negozi specializzati, delle apposite leccornie per piccoli roditori.
Riproduzione e Malattie frequenti: a breve saranno pronti 2 articoli più dettagliati su questi argomenti.